Dottor Alberto Testori
Responsabile di Unità Operativa di Chirurgia Generale Senologica

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Chirurgia Generale
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Domande frequenti
Cos’è il pneumotorace?
Il pneumotorace è una patologia a esordio improvviso caratterizzata dalla presenza di aria nello spazio pleurico (cioè nello spazio virtuale tra i due foglietti pleurici che rivestono il polmone e la parete toracica). Questa patologia è provocata dalla rottura di una bolla per cui l’aria si accumula nel cavo pleurico comprimendo il polmone che non riesce a espandersi adeguatamente, con conseguente rischio di collasso polmonare.
Cos’è il mesotelioma pleurico?
La forma più frequente di mesotelioma è il mesotelioma pleurico che colpisce il mesotelio della pleura, quel foglietto che riveste i polmoni e la parete interna del torace. Ancor più rari sono i mesoteliomi peritoneali che colpiscono il tessuto di rivestimento degli organi addominali (il peritoneo), quelli del pericardio (il tessuto che riveste il cuore) e della tunica vaginale che riveste i testicoli. Le cause della crescita incontrollata delle cellule del mesotelio, alla base dello sviluppo del tumore, non sono state ancora del tutto chiarite.
Quali sono i fattori di rischio per il tumore del seno?
Come per altri tumori, accanto a fattori ambientali, associati allo stile di vita, esistono anche fattori di rischio onco-genetici individuali (predisposizione genetica). Nel 5-10% dei casi, il tumore della mammella è associato a una mutazione genetica ereditaria presente su due geni (BRCA1 e BRCA2), che predispongono la donna allo sviluppo sia di tumore del seno, sia di tumore dell’ovaio. Particolare attenzione dovrebbero prestare le donne che all’interno della loro famiglia (mamma, sorelle, zie) presentano più casi di tumore alla mammella, specie in giovane età.
Tumore al seno: i segnali da non sottovalutare
Tutte le modifiche che avvengono al proprio seno vanno ritenute campanelli di allarme, per cui è bene rivolgersi a una specialista. Ne sono un esempio: la comparsa di secrezione ematica, cambiamenti della pelle del seno – in particolare la pelle a buccia d‘arancia – e del seno stesso, come l’introflessione del capezzolo o il cambiamento del verso o della forma del capezzolo, o noduli che prima non si sentivano.
Avere coscienza del proprio corpo e del proprio seno, anche mediante l’autopalpazione, è importante. Giocano poi un ruolo fondamentale le campagne di screening e i programmi già diffusi sul territorio nazionale, come quelli mammografici.
Cosa significa ricostruire una mammella?
Ricostruire una mammella significa ricreare la simmetria con la mammella sana in termini di volume, forma e posizione; il solco mammario, ovvero la piega che si trova nella parte inferiore della mammella, deve essere alla stessa altezza in entrambi i seni. Occorre poi che entrambe le mammelle reagiscano ai movimenti il più possibile allo stesso modo, per esempio quando si alzano o si allargano le braccia, e che abbiano un comportamento simile anche nel processo di invecchiamento e nella relativa e fisiologica caduta dei tessuti.
I casi possono essere molteplici: si va dalla quadrantectomia che prevede l’asportazione di una sola parte di un seno, alla mastectomia bilaterale che comporta l’asportazione di entrambe le mammelle. Vi è poi la cosiddetta nipple-sparing, una tecnica che prevede lo svuotamento della mammella con conservazione dei tessuti di rivestimento, ovvero cute, areola e capezzolo. In questo “sacchetto” vuoto, sotto il muscolo pettorale si inseriscono le protesi.
Cos’è l’ernia inguinale?
L’ernia inguinale è la più comune delle ernie ed è creata dalla fuoriuscita attraverso la sua sede naturale di una piccola parte di intestino. Ciò avviene generalmente nel punto i cui si trova il canale inguinale, un passaggio presente nell’uomo e nella donna. Si manifesta come un sacco più o meno ampio, un rigonfiamento che occupa la parte interna dell’inguine. Può verificarsi nei primi mesi di vita ed è più frequente negli uomini.